Le attuali pressioni inflazionistiche potrebbero spingere la BCE ad iniziare il QT entro il secondo trimestre del 2023.
Come emerso dai piani in agenda dell’ultima riunione per la politica non monetaria della BCE il QT, quantitative tightening, piano economico per la riduzione del bilancio, appare tra le prossime misure a disposizione della banca centrale per il contenimento dell’inflazione.
A seguito dell’aumento del tasso d’interesse, che prevediamo sarà di 75 punti base nella prossima riunione di ottobre, per un rialzo che dovrebbe raggiungere il livello totale di 2,75% a febbraio, le attuali pressioni inflazionistiche potrebbero spingere la BCE ad iniziare il QT entro il secondo trimestre del 2023.
Crediamo che un modo per la banca centrale di introdurre gradualmente il QT senza creare squilibri a livello di spread, possa essere quello di limitare i reinvestimenti del PSPP (Public Sector Purchase Program) al 50% del loro importo normale durante, ad esempio, il secondo e il terzo trimestre prima di terminarli nel quarto, e, successivamente di porre fine ai reinvestimenti nell’ambito del Pandemic Emergency Purchase Program (PEPP).
Facciamo fatica a vedere come i mercati periferici possano far fronte all’aumento dei tassi di interesse e al QT allo stesso tempo, per questo il fatto che la BCE disponga di programmi di supporto degli spread, come il TPI (transmission protection instrument o scudo anti-spread), costituisce un elemento di sicurezza per i mercati.
Prevediamo che il QT possa ridurre il bilancio della BCE di 155 miliardi di euro nel 2023 e di 300 miliardi di euro nel 2024, influenzando principalmente tre dimensioni dei mercati dei tassi: la duration, i premi per il rischio di credito, e i prezzi per la liquidità nei mercati monetari.
Indipendentemente dal QT, ci aspettiamo un’inversione per la curva dei tassi di interesse dei bund tedeschi per il prossimo anno.
Commento a cura di Marco Oprandi – Cirdan Capital