Bankitalia ha rivisto al rialzo le stime sul PIL italiano per il 2021. In ripresa l’attività globale, si rafforza la crescita in Italia.
Con i progressi delle campagne di vaccinazione la crescita del PIL mondiale si è rafforzata. Le prospettive, pur se in generale miglioramento, restano eterogenee tra le diverse aree.
Nell’area dell’euro i rincari dei beni energetici hanno indotto un aumento dell’inflazione, che però dovrebbe essere temporaneo.
Il Consiglio direttivo della BCE manterrà a lungo condizioni monetarie estremamente accomodanti, che restano essenziali per sostenere l’economia.
Secondo la nuova strategia di politica monetaria, un’azione espansiva incisiva e persistente è necessaria quando i tassi ufficiali sono prossimi al loro limite inferiore.
Si rafforza la crescita in Italia
La crescita del prodotto interno lordo in Italia ha accelerato nel secondo trimestre grazie al procedere della campagna di vaccinazione e al graduale allentamento delle restrizioni.
In base agli indicatori disponibili, sarebbe stata superiore all’1 per cento sul periodo precedente. A una nuova espansione dell’industria si è affiancato l’avvio di un recupero nei servizi.
Sale l’inflazione ma resta molto bassa quella di fondo
L’aumento dei prezzi delle materie prime ha portato l’inflazione in giugno all’1,3 per cento; al netto di energia e alimentari l’inflazione resta tuttavia molto debole. Non vi è evidenza di ulteriore trasmissione dei costi energetici ai listini finali; non emergono segnali di incrementi significativi dei salari.
Il PIL accelererebbe dall’estate
Nell’ipotesi che continui a migliorare il quadro sanitario nazionale e globale, che prosegua il deciso sostegno della politica di bilancio, con l’utilizzo di risorse nazionali e dei fondi europei, e le condizioni finanziarie si mantengano favorevoli, il Pil italiano accelererebbe in misura significativa dal terzo trimestre di quest’anno, con una crescita in media d’anno attualmente valutabile al 5,1 per cento.
Diversamente da quanto osservato dopo le precedenti due recessioni, un forte contributo alla ripresa proverrebbe dagli investimenti. La crescita proseguirebbe nel 2022 con un +4,4% e nel 2023 con un +2,3%.
L’evoluzione della pandemia e l’efficacia delle politiche costituiscono fattori di incertezza
I principali elementi di incertezza rispetto alle proiezioni di crescita sono legati all’evoluzione della pandemia – che può influire su consumi e investimenti -, all’efficacia e tempestività dell’attuazione dei progetti connessi con il PNRR e alla loro capacità di incidere anche sulla crescita potenziale, nonché alla risposta dei consumatori alle riaperture dell’economia.