L’Anticipo del Tfs può essere richiesto anche in presenza di altri finanziamenti e non è necessario fornire garanzie.
Il Trattamento di Fine Servizio (Tfs) è un aspetto molto importante della retribuzione dei dipendenti pubblici. Si tratta di un’indennità corrisposta, alla fine del rapporto di lavoro, ai dipendenti pubblici o statali assunti prima del 1° Gennaio 2001.
Il Tfs ha natura contributiva e previdenziale, alla partecipazione dell’ammontare del Tfs concorrono sia il datore di lavoro, con una quota pari al 7,10% sulla base imponibile dell’80% delle voci stipendiali utili e sia il dipendente pubblico con a carico una quota del 2,5%. A differenza del TFR, il Trattamento di Fine Servizio si calcola sull’ultima retribuzione integralmente percepita.
Come funziona l’anticipo del Tfs
I dipendenti pubblici che hanno cessato il servizio possono richiedere l’anticipo del Tfs grazie al decreto del Ministero per la Funzione Pubblica, che permette di ottenere l’anticipo del Trattamento di Fine Servizio fino a 45mila euro di buonuscita senza attendere i tempi ordinari previsti.
L’anticipo è pensato per i soggetti con Pensione Quota 100 e ai pensionati della PA di non attendere i termini fissati dalla legge (da 24 mesi a 5 anni in caso di Pensione anticipata con Quota 100 e 12-24 mesi in caso di vecchiaia o anzianità di servizio) per ottenere il denaro. I soggetti interessati all’anticipo del Tfs potranno richiedere alle banche un finanziamento garantito dalla propria liquidazione, in attesa che questa venga erogata.
La richiesta consiste nell’ottenere dall’ente erogatore la certificazione del diritto all’anticipo. L’ente, entro 90 giorni dalla ricezione della domanda, verifica i requisiti e rilascia la certificazione del diritto e l’ammontare complessivo.
L’interessato può presentare la domanda alla banca e quest’ultima comunica all’ente erogatore l’accettazione della proposta di anticipo e la sottoscrizione del contratto.
L’ente erogatore ha 30 giorni di tempo per comunicare la presa d’atto della conclusione del contratto e la banca può accreditare l’importo erogato entro i successivi 15 giorni.
I beneficiari del Tfs
Il richiedente può essere: un lavoratore che ha cessato il proprio servizio alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche assunto a tempo indeterminato dopo il 31 dicembre 2000, personale degli enti pubblici di ricerca cui è liquidata la pensione in quota 100 e i militari.
Si tratta, dunque, di soggetti andati in pensione con la Quota 100, caratterizzati da:
62 anni e 38 anni di contributi;
67 anni di età, 42 anni e 10 mesi di contributi (per le donne un anno in meno);
pensionamento effettuato prima del 29 gennaio 2019.
Possono essere riscattati e quindi considerati utili i periodi di servizio militare e la durata legale dei periodi di studio universitari. Non sono validi e quindi non valutabili i periodi resi alle dipendenze di privati.
L’Anticipo del TFS può essere richiesto anche in presenza di altri finanziamenti. La valutazione della richiesta di anticipo, verificata la situazione finanziaria del richiedente, permette di entrare in possesso del TFS senza ulteriori rate mensili per il finanziamento e senza trattenute sulla pensione.
Per richiedere l’anticipo del Trattamento di Fine Servizio non è necessario dare delle garanzie. Ulteriori informazioni possono essere richieste direttamente dall’Ente erogatore o dalla propria banca di fiducia.
Il Ministro Fabiana Dadone ha reso noto, tramite un post su Facebook, la pubblicazione della piattaforma di Funzione pubblica che rende operativa la possibilità di erogazione sia dell’anticipo del Tfs, sia l’anticipo del Trattato di Fine Rapporto.