Quali ripercussioni avrebbe sui mutui la sospensione del Quantitative Easing della Bce?
Nei giorni scorsi si attendeva con una certa preoccupazione il responso del Governatore della Bce Mario Draghi in merito a possibili annunci su una sospensione del Quantitative Easing.
Le dichiarazioni di Draghi hanno però rassicurato tutti: il QE durerà tutto il tempo che sarà necessario. Un sospiro di sollievo, quindi, per l’economia che è ancora lontana dall’aver interiorizzato uno sviluppo tale da sostenere un rialzo dei tassi (che si accompagnerebbe necessariamente ad una sospensione del QE).
E anche per chi vuole accendere un mutuo: ancora per un po’ (ci sentiamo di preconizzare, almeno fino all’ottobre 2019 quando il mandato di Draghi scadrà) non ci saranno riduzioni di liquidità. Ma cosa cambierebbe se il provvedimento venisse davvero cancellato? Mutui.it, in collaborazione con Facile.it ha deciso di fare chiarezza su questo punto.
Il Quantitative Easing, cioè l’acquisto di titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea, finalizzato all’immissione di liquidità nel sistema economico degli Stati membri dell’Unione Europea in modo da rendere meno remunerativo il risparmio di capitale a favore del suo investimento, ha prodotto i suoi effetti anche sui tassi applicati ai mutui.
Se da un lato ciò ha favorito la progressiva espansione dei mercati in generale, incluso il mercato immobiliare, dall’altro non vi è stato un pari aumento dei prezzi e quindi dell’inflazione, che stenta invece a raggiungere l’agognato target del 2% (indice di stabile ripresa economica).
In considerazione di ciò, prima che la politica monetaria della Bce raggiunga il suo lo scopo, dovrà passare ancora un po’ di tempo. E’ probabile, pertanto, che il QE prosegua e che i tassi resteranno sotto controllo, almeno per tutto il 2018.
Nessuna preoccupazione, quindi per chi ha intenzione di accendere un mutuo oggi. Bisogna infatti tenere conto che un rialzo dei tassi, in concomitanza della sospensione del QE, renderebbe meno convenienti i nuovi mutui, in particolare quelli a tasso variabile, e le surroghe.
Il pericolo non è però imminente. Anche se l’eventualità di un prossimo aumento degli spread e dei tassi è per ora una semplice previsione.
Nella scelta del mutuo sarà quindi opportuno fare attenzione al Taeg applicato, il tasso che indica il vero costo del mutuo comprensivo di tutte le componenti, allo spread bancario, il tasso aggiunto dalla banca al tasso base del mutuo e valutare se optare per il tasso fisso o variabile, in considerazione di un probabile e prossimo ritocco al rialzo del costo del denaro.