Per Bankitalia il PIL dell’Italia dovrebbe aumentare dell’1,4% quest’anno, dell’1,3 nel 2018 e dell’1,2 nel 2019 grazie all’andamento favorevole nel settore dei servizi e dalla ripresa del valore aggiunto dell’industria.
Secondo le stime di Bankitalia, la crescita del PIL in Italia è proseguita nei mesi primaverili, attestandosi attorno allo 0,4 per cento, come nel primo trimestre. Il prodotto avrebbe tratto beneficio dall’andamento favorevole nel settore dei servizi e dalla ripresa del valore aggiunto dell’industria, dopo il calo temporaneo registrato all’inizio dell’anno. I giudizi sulle condizioni per investire sono migliorati in tutti i comparti; le esportazioni hanno continuato ad aumentare nella prima parte dell’anno; le prospettive per gli ordini esteri sono positive.
Prosegue l’espansione dell’occupazione, nonostante il venir meno degli incentivi alle nuove assunzioni a tempo indeterminato. Il credito al settore privato non finanziario continua a crescere in misura modesta, sostenuto dai prestiti alle famiglie. L’andamento dei finanziamenti alle aziende, frenato anche dalla loro ampia disponibilità di liquidità, resta differenziato tra settori e dimensioni di impresa. La qualità del credito migliora ulteriormente, grazie alla più favorevole fase congiunturale.
Riviste al rialzo le previsioni di crescita
Secondo le proiezioni presentate nel Bollettino di Bankitalia, il PIL dell’Italia dovrebbe aumentare dell’1,4 per cento quest’anno, dell’1,3 il prossimo e dell’1,2 nel 2019. Rispetto alle stime formulate lo scorso gennaio, la crescita è stata rivista sensibilmente al rialzo, riflettendo l’accelerazione dell’attività economica all’inizio dell’anno, nonché sviluppi più favorevoli della domanda estera e dei mercati delle materie prime energetiche.
L’inflazione si manterrebbe modesta nel corso di quest’anno e del prossimo; salirebbe all’1,6 per cento nel 2019, grazie a una moderata accelerazione delle retribuzioni. Questo quadro presuppone il permanere di condizioni monetarie e finanziarie espansive, coerentemente con le attese dei mercati.
Secondo Bankitalia, i rischi per le proiezioni di crescita sono prevalentemente al ribasso: alle incertezze associate ai mercati finanziari si accompagnano quelle connesse con l’evoluzione delle politiche economiche e commerciali a livello globale.
Per l’inflazione rischi al ribasso potrebbero derivare da una dinamica salariale più contenuta di quanto prefigurato, mentre l’evoluzione dei prezzi delle materie prime continua a essere caratterizzata da un’elevata incertezza.
Nell’area dell’euro la crescita si consolida, ma l’inflazione rimane debole
Nell’area dell’euro si sono accentuati i segnali favorevoli sulla crescita dell’attività economica, in un contesto caratterizzato dal consolidamento della ripresa dell’economia mondiale e degli scambi internazionali. Tuttavia l’inflazione è tornata a sorprendere al ribasso rispetto alle attese e la sua dinamica di fondo rimane debole.
Dall’ultima settimana di giugno i rendimenti a lungo termine dei titoli di Stato dei paesi avanzati sono risaliti, riflettendo aspettative di condizioni monetarie meno accomodanti negli Stati Uniti e il rafforzamento dell’attività economica nell’area dell’euro; rimangono tuttavia su livelli contenuti. Il Consiglio direttivo della BCE ritiene necessario mantenere un grado elevato di accomodamento monetario per assicurare un aggiustamento durevole dell’inflazione verso l’obiettivo.