Fatturato in crescita, raddoppia il surplus commerciale

Ad agosto il fatturato dell’industria italiana cresce del 4,1% sul mercato interno e a 4,3% su quello estero, raddoppia il surplus commerciale extra Ue.

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Ad agosto, rispetto al mese precedente, il fatturato dell’industria italiana ha evidenziato un incremento del 4,1. +10,2% gli ordinativi. Per quanto riguarda il commercio estero extra Ue a settembre 2016 il surplus commerciale (+2.880 milioni) è risultato essere più del doppio di quello di settembre 2015.

La crescita del fatturato si manifesta in un mese tipicamente caratterizzato da livelli di vendite molto contenuti, che possono determinare variazioni (positive o negative) amplificate rispetto a quelle prevalenti negli altri periodi dell’anno.

L’aumento del fatturato è pari a 4,1% sul mercato interno e al 4,3% su quello estero.

Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo aumenta dell’1,9% rispetto ai tre mesi precedenti (+2,2% per il fatturato interno e +1,2% per quello estero).

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di agosto 2015), il fatturato totale aumenta in termini tendenziali del 6,8%, segnando una crescita del 7,9% sul mercato interno e del 4,8% su quello estero.

Gli indici destagionalizzati del fatturato registrano, a eccezione dell’energia che rimane invariata, incrementi congiunturali per tutti i raggruppamenti principali di industrie, particolarmente rilevanti per i beni strumentali (+7,3%) e per i beni intermedi (+4,3%).

L’indice grezzo del fatturato aumenta, in termini tendenziali, del 10,0%: il contributo positivo più ampio viene dalla componente interna dei beni di consumo non durevoli.

Per il fatturato manifatturiero, l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+20,4%), mentre solo la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati registra una diminuzione (-6,9%).

Nel confronto con il mese di agosto 2015, l’indice grezzo degli ordinativi segna una crescita del 15,9%. Tutti i settori mostrano un incremento, quello più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+42,7%).

Commercio estero extra Ue

A settembre 2016, rispetto al mese precedente, le esportazioni presentano, per il quarto mese mese consecutivo, un contenuto incremento (+0,5%) mentre le importazioni sono in marcata diminuzione (-4,1%). Il surplus commerciale (+2.880 milioni) è più del doppio di quello dello stesso mese del 2015 (+1.426 milioni).

L’incremento congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è ascrivibile ai beni di consumo durevoli (+7,5%) e, in misura minore, all’energia (+3,0%) e ai beni di consumo non durevoli (+0,3%). I beni strumentali e quelli intermedi (entrambi -0,2%) sono invece in lieve calo.

Dal lato dell’import, la flessione congiunturale è estesa a tutti i raggruppamenti principali di beni, a esclusione dell’energia (+0,8%). I beni di consumo (-7,3%) e i beni strumentali (-5,0%) registrano un calo più marcato della media.

Nell’ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue si conferma lievemente positiva (+0,2%) ed estesa a quasi tutti i raggruppamenti principali di beni. Soltanto i beni strumentali (-1,0%) registrano una flessione.

Nello stesso periodo, l’incremento congiunturale dell’import (+1,0%) investe l’energia (+2,4%), i beni intermedi (+2,0%) e i beni di consumo durevoli (+1,7%), mentre i beni di consumo non durevoli (-0,8%) sono in lieve contrazione.

A settembre 2016 le esportazioni su base annua sono in crescita (+2,7%) trainate dai beni di consumo (+9,1%), in particolare quelli non durevoli (+11,0%), e dai beni intermedi (+3,1%). Contrastano la tendenza crescente delle esportazioni le vendite di energia (-16,1%).

Le importazioni registrano un forte calo tendenziale (-7,9%), determinato soprattutto dall’energia (-18,4%) e dai beni intermedi (-10,1%).

Nei primi nove mesi del 2016 entrambi i flussi commerciali presentano un calo tendenziale, più sostenuto per le importazioni (-7,8%) che per le esportazioni (-2,6%). Al netto della componente energetica, la flessione di entrambi i flussi è molto meno marcata (-1,0% per le importazioni, -0,9% per le esportazioni).

A settembre 2016, rispetto allo stesso mese del 2015, aumentano le vendite di beni verso Cina (+23,0%), Giappone (+18,0%), Stati Uniti (+11,0%), Svizzera (+5,2%), paesi ASEAN (+4,6%) e paesi MERCOSUR (+3,9%). Paesi OPEC (-11,0%), Turchia (-8,3%) e Russia (-1,6%) segnano un decremento delle esportazioni.

Le importazioni da paesi OPEC (+7,9%), paesi MERCOSUR (+2,6%) e Svizzera (+1,4%) sono risultate in espansione mentre gli acquisti da Russia (-22,0%), Stati Uniti (-14,7%) e India (-10,8%) registrano una marcata flessione.

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