Per L’Istat il Pil italiano 2016 segnerà un +0,6%. Andamento negativo per l’industria, bene invece l’agricoltura e i servizi.
La variazione acquisita del Prodotto Interno Lordo italiano per il 2016 è pari a +0,6%. Negativo l’andamento congiunturale per il valore aggiunto dell’industria (-0,6%), positivo per l’agricoltura (+0,5%) e i servizi (+0,2%).
Nel secondo trimestre del 2016 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010 corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% nei confronti del secondo trimestre del 2015.
La stima dei Conti economici trimestrali diffusa il 2 settembre scorso aveva misurato la stessa variazione congiunturale e una variazione tendenziale dello 0,8%. La variazione acquisita per il 2016 era +0,7%.
Dal lato degli aggregati della domanda interna si registra, rispetto al trimestre precedente, una crescita dello 0,2% degli investimenti fissi lordi e un andamento stazionario dei consumi finali nazionali, sintesi di un incremento dello 0,1% dei consumi delle famiglie residenti e delle Istituzioni Sociali Private (ISP) e di un calo dello 0,3% della spesa della Pubblica amministrazione (PA). Le importazioni sono aumentate dell’1,4% e le esportazioni del 2,4%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contributo nullo alla crescita del Pil, derivante da apporti pari a zero tanto dei consumi delle famiglie e delle ISP, quanto della spesa della PA e degli investimenti fissi lordi.
Dal lato della domanda estera netta si è registrato un contributo positivo pari a 0,3 punti percentuali, che è stato controbilanciato dall’effetto negativo di pari ampiezza derivante dalla variazione delle scorte alla variazione del Pil, a fronte di un pari contributo positivo della domanda estera netta.