L’Istat ha abbassato dello 0,1% le stime sul Pil Italia 2015, a +0,7% da +0,8% di marzo 2016. I consumi finali sono aumentati dell’1%.
Sulla base della rilevazione Istat, nel 2015 il Pil Italia ai prezzi di mercato risulta pari a 1.642.444 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 6.072 milioni rispetto alla stima precedente.
Per il 2014 il livello del Pil risulta rivisto verso l’alto di 8.497 milioni di euro.
Sulla base dei nuovi dati, il Pil in volume è cresciuto nel 2014 dello 0,1%, con una revisione al rialzo di 0,4 punti percentuali rispetto alla diminuzione di 0,3 punti percentuali stimata a marzo.
Nel 2015 la variazione del Pil in volume è pari a 0,7%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima preliminare di marzo che era pari a +0,8%.
Nel 2015 gli investimenti fissi lordi sono cresciuti dell’1,3%, i consumi finali nazionali dell’1%, le esportazioni di beni e servizi del 4,3% e le importazioni del 6%.
Il valore aggiunto, a prezzi costanti, è aumentato del 3,7% in agricoltura, silvicoltura e pesca, dell’1,3% nell’industria in senso stretto e dello 0,4% nel settore dei servizi. Nelle costruzioni si è registrato, invece, un calo dell’1,2%.
Per l’insieme delle società non finanziarie, la quota di profitto è pari al 41% e il tasso di investimento al 19,3%.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato una crescita dello 0,9% sia in valore nominale, sia in termini di potere d’acquisto. Poiché i consumi privati sono aumentati dell’1,5%, la propensione al risparmio delle famiglie è scesa all’8,3% (dall’8,9% del 2014).
L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2015 a -2,6%, era -3% nel 2014, con un valore invariato rispetto alla stima pubblicata a marzo.
Il saldo primario, vale a dire l’indebitamento netto meno la spesa per interessi, è pari all’1,5% del Pil.