Quanto durerà il rally degli indici americani e con quale tempistica la Federal Reserve procederà con il rialzo dei tassi d’interesse?
Quest’anno negli Stati Uniti si profila un autunno molto caldo, ricco di sfide e appuntamenti, a cominciare dal sempre più probabile rialzo dei tassi, che potrebbero segnare il quadro politico ed economico della prima economia del mondo per i prossimi anni.
Dal lato economico, gli investitori si chiedono quanto ancora durerà il rally degli indici americani e con quale tempistica la Federal Reserve procederà con il rialzo dei tassi d’interesse, mentre sul fronte politico si fa sempre più serrata la lotta per la Casa Bianca fra Hillary Clinton e Donald Trump.
Alla luce del crescente rischio di un “surriscaldamento” dell’economia statunitense, l’ipotesi di alzare il costo del denaro nella prossima riunione appare sempre più concreta.
Tale ipotesi è stata ribadita anche da Eric Rosengren, presidente della Federal Reserve di Boston, secondo cui la mossa di un rialzo appare ragionevole.
Le parole di Rosengren, hanno contribuito ad alimentare le pressioni su Wall Street. Dopo settimane di calma piatta infatti l’indice Vix ha segnato venerdì sera un’impennata salendo di 5 punti da 12,5 a 17,5 punti, +40% in una sola giornata di Borsa, facendo scattare un vero e proprio campanello d’allarme tra gli operatori internazionali.
Questo indice rappresenta un indicatore delle aspettative del mercato sulla volatilità a breve termine dell’indice S&P500.
“In questo quadro le elezioni presidenziali di novembre assumono un valore centrale anche per i mercati finanziari, che vedono senz’altro più di buon occhio un’elezione della candidata democratica Hillary Clinton. Il malore, durante la cerimonia per l’11 settembre, ha scatenato le reazioni degli antagonisti politici, e potrebbe modificare la dinamica elettorale favorendo il recupero di Trump. Temi che potrebbero condizionare i listini Usa già colpiti venerdì sera da un pesante ribasso” ha commentato Heiko Geiger, Head of Public Distribution Europe di Vontobel Investment Banking.
La seduta di venerdì ha registrato un brusco ritorno della volatilità a Wall Street che non ha lasciato scampo neanche allo S&P500. Il paniere americano ha violato al ribasso importanti supporti tecnici di tipo statico e dinamico.
In questo quadro, particolarmente significativa appare la rottura della trendline di lungo periodo ottenuta sul grafico giornaliero con i top crescenti del 29 dicembre 2015 e 20 aprile 2016, che aveva arginato le velleità ribassiste in occasione delle sedute del 2 agosto e 1 settembre.
Per dichiarare comunque finito il trend rialzista di medio periodo, occorrerebbe attendere la violazione della soglia psicologica dei 2.100 punti, al di sotto della quale lo S&P500 potrebbe spingersi fino ai minimi dello scorso giugno.