Lo scandalo Volkswagen tiene sotto scacco i mercati azionari. L’economia cinese resta l’osservato speciale. FTSE Mib -2,31% in attesa del discorso della Yellen.
Prosegue la fase di debolezza dei mercati azionari trascinati al ribasso dai titoli del comparto automotive, sempre più nella bufera dopo lo scandalo Volkswagen che potrebbe coinvolgere anche altre case automobilistiche. A livello globale osservato speciale resta l’economia cinese.
Snobbate le indicazioni positive giunte dall’Ifo tedesco, salito a sorpresa a settembre a 108,5 punti dai 108,3 di agosto (consensus 108 punti).
In attesa del discorso di Janet Yellen, previsto questa sera a mercati chiusi, l’FTSE Mib si avvicina pericolosamente alla forte area di supporto posta a quota 20335 ed ai minimi di agosto scorso (20158 punti), livello la cui infrazione potrebbe favorire il raggiungimento del primo target ribassista rilevante individuabile nei 19350 punti.
Intanto l’agenzia Moody’s ha rivisto al rialzo le proprie stime sulla crescita dell’economia italiana a +0,7% da +0,5% per il 2015 e a +1,2% da +1% per il 2016.
Nel caso di un effettivo miglioramento del Pil sostenuto dalle riforme, l’agenzia potrebbe inoltre migliorare il giudizio ‘Baa2’ con un deficit/Pil nel 2016 al 2,5%, sopra il 2,2% del governo. Valutato infine ‘credit negative’ il taglio delle tasse sulla prima casa.
In questo quadro l’indice guida di Piazza Affari ha ceduto il 2,31% registrando un close a 20581 punti. Petrolio -1,12% a 43,98 dollari, oro +1,28% a 1.146 punti.
Tonfo di CNH Industrial (-5,7% a 5,78 euro) e di Buzzi Unicem (-5,88% a quota 14,73 euro). In rally Bca Mps (+4,45% a 1,548 euro) dopo il raggiungimento dell’accordo con Nomura sulla chiusura dell’operazione di finanza strutturata Alexandria.