Avvio d’ottava all’insegna del ribasso per l’indice FTSE Mib che in scia alla debolezza dei mercati asiatici cede lo 0,96% a 21553 punti.
In Italia l’Istat ha confermato che l’inflazione ha segnato ad agosto un progresso dello 0,2% sia su base mensile che annuale, in linea con la lettura preliminare.
L’Opec, tenuto conto del rallentamento delle economie dei mercati emergenti, ha tagliato di 50 mila barili al giorno le previsioni sulla crescita della domanda di greggio nel 2016. Riviste invece al rialzo le stime 2015.
La discesa delle quotazioni del greggio ha penalizzato Tenaris che ha ceduto l’1,97% a 10,92 euro, Saipem, arretrata del 3,12% a 7,615 euro ed Eni che ha perso lo 0,76% a 14,44 euro.
In controtendenza Buzzi Unicem con un +1,50% a 15,56 euro, Campari che ha guadagnato lo 0,58% a 6,975 euro ed Enel che con un +0,30% è rimasto sopra la soglia dei 4 euro, a quota 4,006.
Male i bancari con in testa Mps che ha lasciato sul campo il 2,71% a 1,762 euro, Pop Milano il 2,54% a 0,9385 euro, UBI banca ha registrato un calo dell’1,29% a 6,91 euro, Banca Popolare Emilia Romagna ha archiviato la seduta a 7,755 euro in flessione dell’1,34%, Intesa Sanpaolo ha perso l’1,77% a 3,106 euro.
In forte ribasso Telecom Italia (-3,39% a 1,052 euro) penalizzata dal taglio del rating da Neutral a Reduce (ridurre l’esposizione – raccomandazione di vendita) da parte dell’agenzia Nomura.
In questo quadro l’FTSE Mib ha chiuso la prima sessione settimanale in calo dello 0,96% a 21553 punti.