I dati macro di Cina e Giappone alimentano i timori di una deflazione globale. Arretrano i listini di Piazza Affari con l’FTSE Mib che cede l’1,02%. Acquisti su Prysmian e Campari. Forti vendite su Tenaris (-4,02%).
La flessione dei listini asiatici delusi dai dati sui prezzi alla produzione cinese, scesi ad agosto ai minimi negli ultimi 3 anni mezzo, e sugli ordinativi di macchinari giapponesi, diminuiti del 3,6% contro le previsioni che erano per un aumento del 3,8%, alimentano i timori di deflazione.
In merito ai dati della Cina, il premier Li Keqiang ha dichiarato che il Paese dispone degli strumenti necessari per prevenire un brusco rallentamento dell’economia e centrare i target. Sale intanto l’attesa per la decisione della Fed del 17 settembre prossimo.
In Italia il declassamento a junk del rating sovrano del Brasile da parte di Standard & Poor’s ha favorito le vendite sulle quelle aziende che generano parte dei propri ricavi nel paese carioca.
La penultima sessione della settimana si è conclusa negativa a Piazza Affari con l’FTSE Mib in calo dell’1,02% a 21.901 punti.
Bene Prysmian (+1,28% a 19,73 euro), Campari (+1,22% a 7,06 euro), Mediobanca (+0,17% a 8,98 euro), Pirelli & C. (+0,13% a 15,02 euro), Tod’S (+0,13% a 79,65 euro).
Male Tenaris (-4,02% a 11,21 euro), Moncler (-3,21% a 15,38 euro), Bca Mps (-3,20% a 1,844 euro), CNH Industrial (-2,30% a 6,595 euro), Mediolanum (-2,02% a 6,795 euro), Enel (-1,97% a 3,986 euro), STM (-1,87% a 6,30 euro), Buzzi (-1,71% a 15,49 euro), Bco Popolare (-1,68% a 15,25 euro).